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Italia

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  • Nettuno del Gianbologna

    STA100483
    Resoconto

    finitura in marmo

    dimensioni 34x24x15 cm

    finitura in marmo

    dimensioni 34x24x15 cm


  • Nike di samotracia

    sta00275
    Resoconto

    finitura in marmo

    dimensioni varie misure

    finitura in marmo

    dimensioni varie misure


  • Nudo di donna

    196/A
    Resoconto

    finitura in marmo

    dimensioni 18x23x10 cm

    finitura in marmo

    dimensioni 18x23x10 cm


  • Categories:charms, GIOIELLI, TEDORA

    Palazzo Vecchio Firenze bead

    BV340
    Resoconto

    100% MADE IN ITALY, gioielli in argento unici realizzati artigianalmente.

     


  • Panorama dalle Rampe a colori

    Art. A colori
    Resoconto

    L’acquaforte
    è la tecnica più preziosa tra le arti grafiche,
    studiata ed affinata in tutte le sue molte componenti in trent’anni di applicazione.

    “Acqua forte” è l’antico nome dato all’acido nitrico, conosciuto per il suo potere corrosivo. Con lo stesso nome si indica anche la stampa artistica ottenuta da una matrice di metallo incisa utilizzando una soluzione acida.
    L’acquaforte si esegue effettuando prima una serie di operazioni su lastra di metallo per stampare poi da essa l’opera finita servendosi di un torchio calcografico, che comprime il foglio di carta inumidito contro la lastra precedentemente inchiostrata.

     

    La fase di incisione consiste nelle seguenti operazioni:

    Si ricopre uniformemente la lastra, solitamente di rame, con una vernice cerosa resistente agli acidi.
    Si disegna su di essa con punte in acciaio di vario spessore, asportando soltanto la vernice in corrispondenza del disegno che intendiamo realizzare.
    Una volta eseguito il disegno, si esegue la “morsura”: cioè si immerge Ia lastra in un bagno d’acido.
    Nei tratti in cui è stata graffiata la vernice, il mordente fa presa sul metallo e vi scava dei solchi.
    Per ottenere varie tonalità e sfumature, o per sottolineare i vari piani e profondità del disegno, occorre dare tempi diversi di morsione: tonalità più scure hanno tempi più lunghi di immersione in acido e conseguentemente solchi più profondi.
    Ultimato l’ultimo bagno, la lastra viene liberata dalla vernice, pulita accuratamente e preparata per la stampa.
    La stampa viene eseguita con l’ausilio di un torchio calcografico, costituito da un piano metallico libero di passare tra due grossi cilindri che lo pressano, mossi manualmente per mezzo di un ingranaggio”a stella”.

    Il primo passo consiste nello spalmare l’inchiostro sulla lastra uniformemente, in modo che esso penetri in tutti i solchi incisi.
    Occorre poi togliere l’inchiostro in eccesso affinchè le parti non incise risultino completamente pulite.
    La lastra, riscaldata per rendere l’inchiostro più fluido,va dunque posta sul piano del torchio; sopra di essa si stende il foglio di carta calcografica, generalmente di cotone, bagnato in precedenza per ammorbidirlo.
    Ruotando, i cilindri del torchio pressano fortemente la carta contro la matrice, trasferendo così l’inchiostro dalla lastra al foglio; le due parti verranno poi accuratamente separate prendendo la stampa per gli angoli.
    Occorre infine far asciugare la carta e l’inchiostro sotto pressione, affinché l’acquaforte ottenuta mantenga una forma distesa ed omogenea.

    In questo modo si possono eseguire da una lastra incisa un numero limitato di esemplari, prima che essa si deteriori e diventi inutilizzabile.
    Tutte le prove realizzate sono firmate e rigorosamente numerate dall’artista con due numeri, nei quali il primo è il numero progressivo della stampa e il secondo la quantità che ne verranno eseguite, come riportato sulla garanzia che accompagna ogni nostra singola incisione.


  • Panorama dalle Rampe in bianco e nero

    Art. A b/n
    Resoconto

    L’acquaforte
    è la tecnica più preziosa tra le arti grafiche,
    studiata ed affinata in tutte le sue molte componenti in trent’anni di applicazione.

    “Acqua forte” è l’antico nome dato all’acido nitrico, conosciuto per il suo potere corrosivo. Con lo stesso nome si indica anche la stampa artistica ottenuta da una matrice di metallo incisa utilizzando una soluzione acida.
    L’acquaforte si esegue effettuando prima una serie di operazioni su lastra di metallo per stampare poi da essa l’opera finita servendosi di un torchio calcografico, che comprime il foglio di carta inumidito contro la lastra precedentemente inchiostrata.

     

    La fase di incisione consiste nelle seguenti operazioni:

    Si ricopre uniformemente la lastra, solitamente di rame, con una vernice cerosa resistente agli acidi.
    Si disegna su di essa con punte in acciaio di vario spessore, asportando soltanto la vernice in corrispondenza del disegno che intendiamo realizzare.
    Una volta eseguito il disegno, si esegue la “morsura”: cioè si immerge Ia lastra in un bagno d’acido.
    Nei tratti in cui è stata graffiata la vernice, il mordente fa presa sul metallo e vi scava dei solchi.
    Per ottenere varie tonalità e sfumature, o per sottolineare i vari piani e profondità del disegno, occorre dare tempi diversi di morsione: tonalità più scure hanno tempi più lunghi di immersione in acido e conseguentemente solchi più profondi.
    Ultimato l’ultimo bagno, la lastra viene liberata dalla vernice, pulita accuratamente e preparata per la stampa.
    La stampa viene eseguita con l’ausilio di un torchio calcografico, costituito da un piano metallico libero di passare tra due grossi cilindri che lo pressano, mossi manualmente per mezzo di un ingranaggio”a stella”.

    Il primo passo consiste nello spalmare l’inchiostro sulla lastra uniformemente, in modo che esso penetri in tutti i solchi incisi.
    Occorre poi togliere l’inchiostro in eccesso affinchè le parti non incise risultino completamente pulite.
    La lastra, riscaldata per rendere l’inchiostro più fluido,va dunque posta sul piano del torchio; sopra di essa si stende il foglio di carta calcografica, generalmente di cotone, bagnato in precedenza per ammorbidirlo.
    Ruotando, i cilindri del torchio pressano fortemente la carta contro la matrice, trasferendo così l’inchiostro dalla lastra al foglio; le due parti verranno poi accuratamente separate prendendo la stampa per gli angoli.
    Occorre infine far asciugare la carta e l’inchiostro sotto pressione, affinché l’acquaforte ottenuta mantenga una forma distesa ed omogenea.

    In questo modo si possono eseguire da una lastra incisa un numero limitato di esemplari, prima che essa si deteriori e diventi inutilizzabile.
    Tutte le prove realizzate sono firmate e rigorosamente numerate dall’artista con due numeri, nei quali il primo è il numero progressivo della stampa e il secondo la quantità che ne verranno eseguite, come riportato sulla garanzia che accompagna ogni nostra singola incisione.


  • Categories:charms, GIOIELLI, TEDORA

    Pantheon bead

    TS068
    Resoconto

    100% MADE IN ITALY, gioielli in argento unici realizzati artigianalmente.

     


  • Paoliona Buonaparte

    Resoconto

    finitura in marmo

    dimensioni  cm

    finitura in marmo

    dimensioni  cm


  • Perseo

    STA255
    Resoconto

    finitura in marmo

    dimensioni  cm 40

    finitura in marmo

    dimensioni  cm 40


  • Piazza Santa Maria Novella a colori

    art. G colori
    Resoconto

    L’acquaforte
    è la tecnica più preziosa tra le arti grafiche,
    studiata ed affinata in tutte le sue molte componenti in trent’anni di applicazione.

    “Acqua forte” è l’antico nome dato all’acido nitrico, conosciuto per il suo potere corrosivo. Con lo stesso nome si indica anche la stampa artistica ottenuta da una matrice di metallo incisa utilizzando una soluzione acida.
    L’acquaforte si esegue effettuando prima una serie di operazioni su lastra di metallo per stampare poi da essa l’opera finita servendosi di un torchio calcografico, che comprime il foglio di carta inumidito contro la lastra precedentemente inchiostrata.

     

    La fase di incisione consiste nelle seguenti operazioni:

    Si ricopre uniformemente la lastra, solitamente di rame, con una vernice cerosa resistente agli acidi.
    Si disegna su di essa con punte in acciaio di vario spessore, asportando soltanto la vernice in corrispondenza del disegno che intendiamo realizzare.
    Una volta eseguito il disegno, si esegue la “morsura”: cioè si immerge Ia lastra in un bagno d’acido.
    Nei tratti in cui è stata graffiata la vernice, il mordente fa presa sul metallo e vi scava dei solchi.
    Per ottenere varie tonalità e sfumature, o per sottolineare i vari piani e profondità del disegno, occorre dare tempi diversi di morsione: tonalità più scure hanno tempi più lunghi di immersione in acido e conseguentemente solchi più profondi.
    Ultimato l’ultimo bagno, la lastra viene liberata dalla vernice, pulita accuratamente e preparata per la stampa.
    La stampa viene eseguita con l’ausilio di un torchio calcografico, costituito da un piano metallico libero di passare tra due grossi cilindri che lo pressano, mossi manualmente per mezzo di un ingranaggio”a stella”.

    Il primo passo consiste nello spalmare l’inchiostro sulla lastra uniformemente, in modo che esso penetri in tutti i solchi incisi.
    Occorre poi togliere l’inchiostro in eccesso affinchè le parti non incise risultino completamente pulite.
    La lastra, riscaldata per rendere l’inchiostro più fluido,va dunque posta sul piano del torchio; sopra di essa si stende il foglio di carta calcografica, generalmente di cotone, bagnato in precedenza per ammorbidirlo.
    Ruotando, i cilindri del torchio pressano fortemente la carta contro la matrice, trasferendo così l’inchiostro dalla lastra al foglio; le due parti verranno poi accuratamente separate prendendo la stampa per gli angoli.
    Occorre infine far asciugare la carta e l’inchiostro sotto pressione, affinché l’acquaforte ottenuta mantenga una forma distesa ed omogenea.

    In questo modo si possono eseguire da una lastra incisa un numero limitato di esemplari, prima che essa si deteriori e diventi inutilizzabile.
    Tutte le prove realizzate sono firmate e rigorosamente numerate dall’artista con due numeri, nei quali il primo è il numero progressivo della stampa e il secondo la quantità che ne verranno eseguite, come riportato sulla garanzia che accompagna ogni nostra singola incisione.


  • Piazza Santa Maria Novella in bianco e nero

    art. G b/n
    Resoconto

    L’acquaforte
    è la tecnica più preziosa tra le arti grafiche,
    studiata ed affinata in tutte le sue molte componenti in trent’anni di applicazione.

    “Acqua forte” è l’antico nome dato all’acido nitrico, conosciuto per il suo potere corrosivo. Con lo stesso nome si indica anche la stampa artistica ottenuta da una matrice di metallo incisa utilizzando una soluzione acida.
    L’acquaforte si esegue effettuando prima una serie di operazioni su lastra di metallo per stampare poi da essa l’opera finita servendosi di un torchio calcografico, che comprime il foglio di carta inumidito contro la lastra precedentemente inchiostrata.

     

    La fase di incisione consiste nelle seguenti operazioni:

    Si ricopre uniformemente la lastra, solitamente di rame, con una vernice cerosa resistente agli acidi.
    Si disegna su di essa con punte in acciaio di vario spessore, asportando soltanto la vernice in corrispondenza del disegno che intendiamo realizzare.
    Una volta eseguito il disegno, si esegue la “morsura”: cioè si immerge Ia lastra in un bagno d’acido.
    Nei tratti in cui è stata graffiata la vernice, il mordente fa presa sul metallo e vi scava dei solchi.
    Per ottenere varie tonalità e sfumature, o per sottolineare i vari piani e profondità del disegno, occorre dare tempi diversi di morsione: tonalità più scure hanno tempi più lunghi di immersione in acido e conseguentemente solchi più profondi.
    Ultimato l’ultimo bagno, la lastra viene liberata dalla vernice, pulita accuratamente e preparata per la stampa.
    La stampa viene eseguita con l’ausilio di un torchio calcografico, costituito da un piano metallico libero di passare tra due grossi cilindri che lo pressano, mossi manualmente per mezzo di un ingranaggio”a stella”.

    Il primo passo consiste nello spalmare l’inchiostro sulla lastra uniformemente, in modo che esso penetri in tutti i solchi incisi.
    Occorre poi togliere l’inchiostro in eccesso affinchè le parti non incise risultino completamente pulite.
    La lastra, riscaldata per rendere l’inchiostro più fluido,va dunque posta sul piano del torchio; sopra di essa si stende il foglio di carta calcografica, generalmente di cotone, bagnato in precedenza per ammorbidirlo.
    Ruotando, i cilindri del torchio pressano fortemente la carta contro la matrice, trasferendo così l’inchiostro dalla lastra al foglio; le due parti verranno poi accuratamente separate prendendo la stampa per gli angoli.
    Occorre infine far asciugare la carta e l’inchiostro sotto pressione, affinché l’acquaforte ottenuta mantenga una forma distesa ed omogenea.

    In questo modo si possono eseguire da una lastra incisa un numero limitato di esemplari, prima che essa si deteriori e diventi inutilizzabile.
    Tutte le prove realizzate sono firmate e rigorosamente numerate dall’artista con due numeri, nei quali il primo è il numero progressivo della stampa e il secondo la quantità che ne verranno eseguite, come riportato sulla garanzia che accompagna ogni nostra singola incisione.


  • Piazza Santissima Annunziata a colori

    art. F colori
    Resoconto

    L’acquaforte
    è la tecnica più preziosa tra le arti grafiche,
    studiata ed affinata in tutte le sue molte componenti in trent’anni di applicazione.

    “Acqua forte” è l’antico nome dato all’acido nitrico, conosciuto per il suo potere corrosivo. Con lo stesso nome si indica anche la stampa artistica ottenuta da una matrice di metallo incisa utilizzando una soluzione acida.
    L’acquaforte si esegue effettuando prima una serie di operazioni su lastra di metallo per stampare poi da essa l’opera finita servendosi di un torchio calcografico, che comprime il foglio di carta inumidito contro la lastra precedentemente inchiostrata.

     

    La fase di incisione consiste nelle seguenti operazioni:

    Si ricopre uniformemente la lastra, solitamente di rame, con una vernice cerosa resistente agli acidi.
    Si disegna su di essa con punte in acciaio di vario spessore, asportando soltanto la vernice in corrispondenza del disegno che intendiamo realizzare.
    Una volta eseguito il disegno, si esegue la “morsura”: cioè si immerge Ia lastra in un bagno d’acido.
    Nei tratti in cui è stata graffiata la vernice, il mordente fa presa sul metallo e vi scava dei solchi.
    Per ottenere varie tonalità e sfumature, o per sottolineare i vari piani e profondità del disegno, occorre dare tempi diversi di morsione: tonalità più scure hanno tempi più lunghi di immersione in acido e conseguentemente solchi più profondi.
    Ultimato l’ultimo bagno, la lastra viene liberata dalla vernice, pulita accuratamente e preparata per la stampa.
    La stampa viene eseguita con l’ausilio di un torchio calcografico, costituito da un piano metallico libero di passare tra due grossi cilindri che lo pressano, mossi manualmente per mezzo di un ingranaggio”a stella”.

    Il primo passo consiste nello spalmare l’inchiostro sulla lastra uniformemente, in modo che esso penetri in tutti i solchi incisi.
    Occorre poi togliere l’inchiostro in eccesso affinchè le parti non incise risultino completamente pulite.
    La lastra, riscaldata per rendere l’inchiostro più fluido,va dunque posta sul piano del torchio; sopra di essa si stende il foglio di carta calcografica, generalmente di cotone, bagnato in precedenza per ammorbidirlo.
    Ruotando, i cilindri del torchio pressano fortemente la carta contro la matrice, trasferendo così l’inchiostro dalla lastra al foglio; le due parti verranno poi accuratamente separate prendendo la stampa per gli angoli.
    Occorre infine far asciugare la carta e l’inchiostro sotto pressione, affinché l’acquaforte ottenuta mantenga una forma distesa ed omogenea.

    In questo modo si possono eseguire da una lastra incisa un numero limitato di esemplari, prima che essa si deteriori e diventi inutilizzabile.
    Tutte le prove realizzate sono firmate e rigorosamente numerate dall’artista con due numeri, nei quali il primo è il numero progressivo della stampa e il secondo la quantità che ne verranno eseguite, come riportato sulla garanzia che accompagna ogni nostra singola incisione.